giovedì 3 maggio 2012

Memoria e teatro - Studenti contro le mafie

Martedì 12 giugno 2012, alle ore 19.00, nel Theaterkeller del Campus di Germersheim, nell’ambito del Progetto didattico sul contributo della società civile nella lotta alle mafie, il Gruppo teatrale italiano del Fachbereich Translations-, Sprach- und Kulturwissenschaft (FTSK) dell’Università di Mainz presenta lo spettacolo: “Per non dimenticare”, per la regia di Michelangelo Ragni, basato su testimonianze e materiali sulla storia del movimento antimafia. In particolare il recital si concentra sulle figure di due giovani - Peppino Impastato e Rita Atria - che, ognuno con le proprie specificità e da situazioni e motivazioni diverse, hanno cercato di reagire alla logica spietata della violenza mafiosa. Lo spettacolo contiene anche alcuni spezzoni tratti da interviste ai magistrati Falcone e Borsellino, in concomitanza con il ventennale della loro uccisione.
Per rendere accessibile lo spettacolo ad un pubblico più vasto, esso sarà realizzato con sopratitolazione in tedesco.
Lo spettacolo si compone di brani tratti dal diario di Rita Atria, da poesie di Peppino Impastato, da alcune pagine tratte dalla sceneggiatura del film "I cento passi" di M. Tullio Giordana, Claudio G. Fava, Monica Zappelli e da "Il paese della vergogna di D. Biacchessi.

Qui di seguito la testimonianza di uno dei giovani attori del Gruppo Teatrale Italiano.



Per non dimenticare

Per non dimenticare. È questa la determinazione di alcuni studenti del Dipartimento d’Italiano del FTSK di Germersheim che si sono riuniti per realizzare un progetto teatrale davvero speciale.
Il desiderio è anzitutto quello di parlare. Parlare delle mafie e parlarne ad alta voce. Parlarne per far sì che ne possa nascere un dialogo comune. Le mafie? Chi non ne ha mai sentito parlare? C’è chi ha visto i celebri film con Al Pacino e Marlon Brando e c’è chi ne sa anche qualcosa in più.
Questa non è certo la messa in scena di un vecchio lavoro teatrale che i giovani d’oggi oramai hanno dimenticato né una prima apparizione in palcoscenico di alcune delle future star di Hollywood. È semplicemente teatro. Un teatro immediato che racconta la realtà. Una realtà che molti di noi non conoscono e che pur ci accompagna.
Le mafie sono organizzazioni criminali che ormai non si limitano più ad esercitare il loro potere sull’Italia, ma che da anni  rappresentano un problema grave in altri paesi europei. La violenza e il potere delle mafie si manifestano non solo nel far pagare ai commercianti il pizzo, nelle terribili guerre tra cosche, nella rete di traffici di stupefacenti e di rifiuti tossici (ecomafie), ma anche nella nuova mafia che applica i suoi metodi sporchi all’economia facendo crescere sempre di più i propri profitti.
Ma non dimenticare significa più di tutto ciò. Prima di tutto vogliamo ricordare. Vogliamo tenere alta la memoria di grandi personaggi come i magistrati Paolo Borsellino e Giovanni Falcone, come Peppino Impastato e Rita Atria che, con la loro determinazione e con tutto il loro coraggio hanno dato il proprio contributo, ognuno a proprio modo, nella durissima lotta contro la mafia sacrificando la propria vita. Ciò che vogliamo esprimere è però anche la speranza. La speranza che ci viene data dai successi di tante organizzazioni italiane che da anni si oppongono alle mafie. Ci riferiamo, tra l’altro, ad associazioni come “Addiopizzo” e “Libera Terra”, che d’altronde saranno anche i nostri ospiti durante la settimana di eventi che accompagneranno la nostra rappresentazione. Siamo sicuri che in questo modo saremo anche noi in grado di dare il nostro piccolo contributo alla lotta contro queste organizzazioni che sono diventate un problema serio anche al di fuori dell’Italia. Basta ricordare gli omicidi commessi a Duisburg nel 2007.
A questo punto bisogna parlare anche delle possibilità che questo progetto ha offerto ai suoi giovani partecipanti. L’idea di voler realizzare un progetto teatrale di questo genere può sembrare difficile a chi non studia italiano o a chi non dispone di una certa esperienza nel parlare la nostra lingua. In realtà non è mai stato un problema, anche perché la conformazione del gruppo (oltre al docente Gabriele Lenzi e al regista Michelangelo Ragni ci sono soltanto due madre lingua) ha reso necessaria la traduzione del copione. La buona atmosfera all’interno del gruppo ha permesso che fin dall’inizio si potessero definire chiaramente le misure da prendere per la realizzazione del progetto: prima di tutto tradurre e/o sopratitolare la rappresentazione. Ciò mirava anche a rendere accessibile il nostro spettacolo ad un pubblico non italofono, la cui presenza è indispensabile per la diffusione del messaggio che volevamo esprimere.
“Il partecipare a questo progetto per me non significa soltanto poter aiutare a fare un passo avanti nella lotta contro le crudeltà commesse dalle mafie, ma mi permette anche di migliorare  continuamente le mie conoscenze di italiano e di imparare molte cose sull’Italia e sulla mentalità della gente. Sono contenta che alla fine siamo riusciti persino ad aprire il nostro teatro anche a chi non sa parlare la lingua.” Questa è la sintesi di Veronika a cui non bisogna aggiungere altro.
Adesso tocca a voi: venite numerosi/e! Perché la fine delle mafie è già cominciata, e se diamo tutti una mano, le mafie di oggi saranno la storia di ieri!

Daniele Tucciarone

Theater und Erinnerung - Studenten gegen die Mafia

Giovanni Falcone e Paolo Borsellino
Im Rahmen des Lehrprojektes „Italien im Wandel. Der Beitrag der Zivilgesellschaft zur Bekämpfung der Mafia in Italien und Europa“ führt die Theatergruppe des Fachs Italienisch am Fachbereich für Translations-, Sprach- und Kulturwissenschaft (FTSK) der Universität Mainz in Germersheim am Dienstag, den 12. Juni 2012, um 19Uhr im Theaterkeller des Campus Germersheim das Theaterstück „Per non dimenticare – Um nicht zu vergessen“ auf.
Unter der Regie von Michelangelo Ragni und auf  Material über die Geschichte der Antimafia-Bewegung basierend, konzentriert sich das Stück insbesondere auf zwei sehr junge Charaktere, nämlich Peppino Impastato und Rita Atria, die –jeder auf seine eigene Art und Weise und aus den unterschiedlichsten Beweggründen heraus – etwas gegen die gnadenlose Vorgehensweise der Mafia zu unternehmen versuchten.
Außerdem enthält die Aufführung Auszüge aus mehreren Interviews mit den beiden Staatsanwälten Giovanni Falcone und Paolo Borsellino, die vor genau 20 Jahren (1992) durch die Mafia ermordet wurden. Um ein breiteres Publikum zu erreichen und auf das Thema Mafia in Europa aufmerksam zu machen, wird das Theaterstück mit deutschen Übertiteln aufgeführt.

Im Folgenden veröffentlichen wir den Bericht von Daniele Tucciarone, einem Schauspieler der "Gruppo Teatrale Italiano" über das Theaterstück.


M wie...
mithelfen im Kampf gegen die Mafia!

Text von Daniele Tucciarone

 Per non dimenticare – Um nicht zu vergessen: das ist das Credo der jungen Leute, die sich unter der Leitung Herrn Lenzis und unter der Regie von Michelangelo Ragni jeden Mittwoch um 18 Uhr versammeln. Eine Theatergruppe? Nein, unser Auftrag ist ein besonderer. Wir wollen über die Mafia sprechen. Und zwar mit euch allen! Mafia, davon hat jeder schon einmal gehört. Manche zumindest in den berühmten Filmen mit Marlon Brando und Al Pacino, andere mehr.
Unser Stück soll weder ein Beweis der schauspielerischen Künste junger Germersheimer Studentinnen und Studenten sein, noch eine Neuaufführung eines von manchen längst vergessenen Literaturklassikers. Es ist gelebtes Theater. Denn es ist die Realität, auf die wir aufmerksam machen wollen.
Die Mafia ist eine kriminelle Organisation, mit der Italien und seit einigen Jahren auch andere europäische Länder noch immer zu kämpfen haben. Händler müssen „Schutzgeld“ an die Mafia zahlen, blutige Bandenkriege füllen die Titelseiten der großen Tageszeitungen des Landes, ein weltweites Netz von Drogenschmugglern macht immer größeren Umsatz, und in ganz Europa hat sich eine neue Mafia etabliert, die Wirtschaftskriminalität betreibt und Geld investiert.
Mit unserem Stück wollen wir das Andenken an couragierte Menschen wie Giovanni Falcone und Paolo Borsellino, Peppino Impastato und Rita Atria wach halten, die auf verschiedene Weise einen wichtigen Beitrag zum Kampf gegen die Mafia geleistet haben und ihr Leben dafür aufopferten. Im Stück ist aber auch Platz für die ermutigenden Erfolge der vielen Antimafia-Vereine, die in den letzten Jahren in Italien und Europa entstanden sind. Wir sagen dem Schutzgeld endgültig adieu: „Addio pizzo!“ So leisten wir in Zusammenarbeit mit Organisationen wie eben Addiopizzo oder Libera Terra, deren junge Mitglieder übrigens im Rahmen der Aufführung im Juni 2012 in Germersheim zu Gast sein werden, unseren Beitrag nicht nur für ein freies Italien, sondern zur Lösung eines längst auch außerhalb Italiens zum ernsthaften Problem gewordenen Phänomens. Dies beweisen nicht zuletzt die Mafiamorde von Duisburg 2007.
Dass das Theaterstück auf Italienisch aufgeführt werden soll, mag für manchen abschreckend klingen. Doch das ist es nicht. Im Gegenteil: bis auf Herrn Lenzi selbst und zwei weitere Mitglieder sind keine Muttersprachler in der Gruppe. Entsprechend bestand die Arbeit der Gruppe in den ersten Wochen darin, den Text zu übersetzen. Doch dank des unbestreitbaren Talents der Jungübersetzerinnen- und übersetzer sowie durch den ein oder anderen bescheidenen Tipp Herrn Lenzis oder der Muttersprachler stellte dies für uns keine Hürde dar. Mehr noch: von Anfang an waren wir uns alle einig, dass das Stück bei der Aufführung übersetzt oder verdolmetscht werden soll, um unsere Botschaft auch dem nicht italienischsprachigen Publikum zugänglich zu machen.
Und auch wenn es so manche Anstrengung bedeutete, sich den Text Satz für Satz mühsam zu erarbeiten, kann mit Sicherheit gesagt werden, dass jeder einzelne Spaß an dem Projekt gefunden hat. Denn die Teilnahme an der Theatergruppe bietet nicht nur die Möglichkeit, sich für etwas Gutes und Wichtiges wie den Kampf gegen die Verbrechen der Mafia zu engagieren sondern erlaubt es auch, seine Sprachkenntnisse in authentischen Sprechsituationen zu verbessern, und darüber hinaus, viel über italienische Kultur und Mentalität zu lernen. So sagt Veronika etwa: „Ich bin begeistert, dass man sogar als Anfänger dort mitmachen kann und die Sprache nicht schon perfekt beherrschen muss. Die Gruppe hilft mir beim Italienischlernen, weil ich dort viel spreche und lerne, richtig zu betonen. Jeder kann sich einbringen und eigene Vorschläge für die Gestaltung des Stückes bringen. Und letztendlich haben wir das Stück sogar übersetzt, damit nicht nur Italienisch-Studierende es sich anschauen können. Jeder kann sich einbringen und eigene Vorschläge für die Gestaltung des Stückes bringen.“
Unsere Botschaft ist somit klar. Nun ist es an euch. Unterstützt uns und den Kampf gegen die Mafia, indem ihr zahlreich zu unserer Aufführung erscheint. Denn wenn wir alle mitarbeiten, ist die Mafia bald Geschichte!  

venerdì 13 aprile 2012

L'antimafia civile incontra l'università tedesca

Tra il 4 e il 12 giugno 2012 il Dipartimento di Italiano del Fachbereich Translations-, Sprach- und Kulturwissenschaft (FTSK) della Johannes Gutenberg-Universität Mainz di Germersheim ospiterà una serie di iniziative sul tema "Il contributo della società civile nella lotta alle mafie in Italia e in Europa". 
Le iniziative sono parte di un progetto molto articolato che nel corso del semestre estivo 2012 - tra aprile e luglio - inserirà i temi dela resistenza civile alle mafie all'interno dell'offerta didattica curricolare del Dipartimento di Italiano del campus di Germersheim che, lo ricordiamo, è una delle realtà università più prestigiose nella formazione di interpreti e traduttori a livello europeo.
In che cosa consiste la novità del progetto?
Anzitutto nel fatto che è basato sulla partecipazione attiva degli studenti, chiamati a gestire fin dall'inizio le varie attività di tutoraggio, interpretazione, traduzione e organizzazione.
Il progetto prevede numerose iniziative:
- organizzazione di una Conferenza internazionale con i rappresentanti di associazioni e istituzioni italiane, tedesche ed europee attive nella lotta alle mafie (Libera Terra, Addiopizzo, Museo della 'Ndrangheta, Mafia? Nein, Danke! e.V., Landeskriminalamt di Berlino, Fair-Handelszentrum di Bonn);
- un incontro di lettura/discussione con la giornalista e scrittrice Petra Reski, che presenterà il suo libro "Von Kamen nach Corleone. Die Mafia in Deutschland";
- gli studenti tradurranno inoltre nell’ambito di corsi di traduzione alcuni testi italiani delle organizzazioni antimafia, mettendo a loro disposizione i testi tradotti per una loro pubblicazione;
- in un workshop extra-curriculare alcuni studenti tradurranno e sottotitoleranno in tedesco un recente documentario del giovane regista Alberto Castiglione ("Adieu") sulla città di Palermo a vent'anni di distanza dalle stragi di Capaci e Via D'Amelio;
- sarà inoltre organizzato un laboratorio teatrale studentesco sul tema "Per non dimenticare", dedicato alla memoria delle vittime della mafia, in collaborazione con il regista Michelangelo Ragni.
- organizzazione di un concorso di scrittura in collaborazione con la rivista "Adesso" sul tema "Per un futuro senza mafie".

Gli studenti saranno coinvolti attivamente fin dall'inizio nelle varie fasi di progettazione e realizzazione del progetto. 
Tutti gli eventi saranno organizzati in due lingue (tedesco e italiano) e verrà garantita un’interpretazione simultanea e consecutiva della conferenza da parte degli studenti del Master di interpretariato.
Il progetto è stato reso possibile grazie al finanziamento del Gutenberg Lehrkollegium dell'Università di Mainz.
L'evento si svolge in collaborazione con l'associazione Mafia? Nein, Danke!e.V., il Freundeskreis Speyer-Ravenna, la rivista "Adesso" e l'associazione Zonta International.

Il nostro blog seguirà passo per passo lo svolgimento del progetto e pubblicherà parte dei materiali che gli studenti via via produrranno.
Per informazioni: www.italien-im-wandel.de

sabato 7 aprile 2012

Adieu. Un documentario di Alberto Castiglione sul rapporto tra mafia, città e memoria


Illustration Adieu - Buch und Regie von Alberto Castiglione
Riportiamo qui di seguito un articolo di  LAURA GUTTILLA, recentemente pubblicato sul blog di TraMe - Centro di Studi interculturale su memorie e traumi culturali. Il documentario verrà presentato in Germania il 3 e il 5 giugno 2012 in diverse città tedesche: il 3 a Berlino, il 4 a Francoforte e il 5 a Germersheim e a Speyer. La traduzione e la sottotitolazione in tedesco sono state curate da un gruppo di studenti del FTSK di Germersheim coordinati dal docente Claudio Fantinuoli, nell'ambito di un progetto didattico finanziato dal Gutenberg Lehrkolleg dell'Università di Mainz sul tema del contributo della società civile alla lotta alle mafie. Link al progetto.

Se si volesse indagare il rapporto tra mafia, città e memoria Palermo rappresenterebbe senza dubbio un caso privilegiato. La città è intrisa di sangue in qualsiasi sua parte: dal centro storico a Brancaccio fino alla periferia nord ovest  è possibile trovare una marmorea e fredda lapide commemorativa con nomi e foto di visi – noti e poco noti – scoloriti dal sole siciliano accanto alla quale passano tutti i giorni, senza farci caso, i palermitani indaffarati. Le commemorazioni che avvengono ogni anno compongono un macabro calendario che tiene impegnate autorità e forze dell’ordine in saluti e parole di rito. Finite queste, non restano che le enormi corone funebri destinate a diventare secche in pochi giorni e a restare lì per mesi a decorare il memoriale.
Oltre a queste lapidi, due imponenti monumenti si aggiungono in luoghi topici della città: si tratta di due obelischi che si ergono verso il cielo come lunghe frecce di un marrone indeciso che puntano l’aldilà. Il primo si trova a Piazza XIII Vittime: quando dal salotto buono della città si va verso il mare te lo trovi di fronte con la sua fredda imponenza ed è senza dubbio meno noto del secondo, a ridosso del guardrail dell’autostrada A29 Palermo Mazara del Vallo all’altezza di Capaci. L’obelisco di Capaci, su cui si staglia il simbolo della Repubblica Italiana seguito dai nomi delle vittime della strage del 23 maggio 1992 – Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta – ha sostituito qualche anno fa un segno meno visibile ma forse più efficace: il guardrail tinto di rosso proprio all’altezza di quell’esplosione che portò via la vita al giudice simbolo della lotta antimafia. In alto, sulla montagna che sovrasta Capaci, il fabbricato abbandonato da cui il sicario Giovanni Brusca premette il telecomando che fece esplodere il tritolo sotto la Lancia di Falcone è anch’esso diventato un monumento in maniera del tutto spontanea. Un enorme telone bianco su cui campeggia la scritta “No Mafia”, posto lì dai ragazzi di Addio Pizzo, funge da deittico e ne sottolinea la triste importanza nel panorama indistinto della campagna palermitana, fatta di verde e cemento.
Il monumento alle vittime di mafia che si staglia maestoso di fronte al Porto di Palermo è diventato il manifesto di Adieu, l’ultimo documentario di Alberto Castiglione, che in altri suoi lavori ha parlato di mafia e ricordo. L’opera del regista palermitano verrà presentata oggi alle ore 16 all’Istituto Giovanni Falcone di Palermo, scuola di frontiera nel tristemente noto quartiere Zen. La scelta di presentare il lavoro in una scuola è dovuta alla necessità di costruire una cultura della legalità a partire dalle attività che si svolgono in un’agenzia di socializzazione primaria come la scuola. L’obiettivo è contrastare la diffusione di quella che si chiama “mentalità mafiosa”, groviglio culturale oscuro a metà tra atteggiamento psicologico e insieme di pratiche culturali.
La domanda che pone Castiglione è provocatoria: a quanto è servito tutto quel sangue? Il documentario descrive Palermo e i suoi abitanti a partire dal 1992 e si interroga su come e se è cambiato il rapporto con la città rispetto alla mafia e alla cultura della legalità.  La recente storia del capoluogo siciliano si è contraddistinta per momenti di euforia – pensiamo al movimento della Primavera e all’amministrazione Orlando e più indietro al Maxiprocesso e alla nascita del fenomeno del pentitismo – che hanno lasciato grande amarezza e grande sconfitta nel cuore dei palermitani, o almeno così sembra emergere dalle visione del film. Chiedere ai cittadini se il sangue versato e le lotte fatte non siano finite nel dimenticatoio serve a comprendere come è stata metabolizzata la lotta antimafia nella memoria culturale e a capire se è effettivamente cambiato qualcosa. Tra le interviste, la testimonianza di Letizia Battaglia che fotografò quasi tutti i delitti della guerra di mafia negli anni ’70-80  e  quella del procuratore  aggiunto Vittorio Teresi, che ha preso il testimone diretto di Paolo Borsellino nella lotta alla criminalità.
A fare da sfondo la storia di un ragazzo di cui il volto resta nascosto, a metà tra realtà e finzione: nato e cresciuto nella periferia di Palermo, entra nel clan mafioso e si macchia di gravi reati per cui è costretto a lasciare la città, dalla cui vicenda Castiglione ha tratto il titolo del documentario, Adieu. Nessun finale e nessuna morale: la vittoria non sta né nel lasciare la città né nel restare. Sta forse nell’ affrontare il passato prima di tutto lavorando ad una estirpazione della cultura mafiosa nell’immaginario collettivo: non solo legislazione ad hoc, ma anche un lavoro che incida profondamente sulla valorizzazione e sulla selezione della memoria e dunque sul meccanismo semiotico della cultura
Il film verrà presentato il 3 giugno a Berlino grazie all’Associazione “Mafia? Nein, Danke!” – una sorta di Libera tedesca – che si occupa di sostenere gli imprenditori italiani soggetti (chi l’avrebbe detto!) al pizzo a Berlino. L’associazione è nata in seguito alla strage di Duisburg dell´agosto del 2007 soprattutto per far fronte ad un danno di immagine: gli organi di stampa tedesci, Bild in primis, stavano diffamando gli italiani emigrati in territorio tedesco accusandoli di essere mafiosi. Dal 2008 promuove  un festival della legalità (VIVA)  e si occupa di organizzare eventi per sensibilizzare la popolazione al tema del fenomeno mafioso.

Link all'articolo di Laura Guttilla

lunedì 2 aprile 2012

DER KAMPF EINER FRAU GEGEN DIE MAFIA - 2012 Frauen und Mafia

Mafia? Nein Danke, das Bildungswerk Berlin der Heinrich-Böll-Stiftung und die Humboldt-Universität zu Berlin

präsentieren:

Frauen und Mafia 2012
DER KAMPF EINER FRAU GEGEN DIE MAFIA

Realisiert aus Mitteln der Stiftung Deutsche Klassenlotterie

Freitag 20. April 2012
Von 18,30 bis 20,30 Uhr

Institut für Romanistik der Humboldt Universität
Dorotheenstrasse 24, 10117 Berlin – Raum 1.101

Einleitung:
Martina G. Liguori Guerra und Stefania Trabucchi

Referentinnen:
Vincenza Rando: italienische Anwältin und Mitarbeiterin der
Anti-Mafia-Organisation LIBERA.

Laura Garavini: Gründerin von „Mafia? Nein Danke“ e.V. und Mitglied
der Antimafia-Kommission des italienischen Parlaments.

Moderation:
Julia Bauer

Anschließend Disussion

Eintritt frei – Spenden willkommen

Veranstaltung auf Italienisch und Deutsch

DISONOREVOLI A BERLINO: LE MAFIE E LA POLITICA IN ITALIA

 
 Il 14 aprile 2012 alle ore 16.30, Tonino Scala presenterà a Berlino il suo libro "Disonorevoli Politica e Camorra: matrimonio all'italiana".

La presentazione si svolgerà presso l'Osteria N.1 Kreuzbergstr 71 - 10965 Berlino..

L'evento è stato organizzato da Lucia Sorrentino, Associazione Culturale Punto Rosso di Milano in collaborazione con Sinistra Ecologia e Libertà Campana, l'associazione Mafia? Nein Danke!, SEL Berlino, IDV Berlino , PD Berlino.

Info su FB: http://www.facebook.com/events/271898399555011/